KSGamingLife

joined 1 year ago
[–] [email protected] 2 points 7 months ago (1 children)

Dovrebbe essere identico in tutto e per tutto, probabilmente hanno solo tolto i riferimenti a tetris, ma il gioco dovrebbe essere lo stesso.

[–] [email protected] 3 points 7 months ago (3 children)

E agli avvocati cattivi è stato risposto a tono: https://akouzoukos.com/apotris/

[–] [email protected] 3 points 7 months ago (7 children)

Eccoci! Apotris è una delle sorprese più gradite di questo inizio 2024, sebbene sia in sviluppo da tanto tempo. Vi consigliamo la modalità "dig", ma soprattutto di perdervi nei menù: è interamente customizzabile, in quanto a feeling, estetica, reattività dei controlli. Giocone incredibile e imperdibile.

[–] [email protected] 2 points 1 year ago

L'erore di cui abbiamo bisogno, ma non quello che ci meritiamo.

 

Sweet Home è un semi-sconosciuto gioco di Capcom del 1989, uscito solo in Giappone per Famicom.

È considerato il primo survival horror, un termine che verrà ufficialmente coniato soltanto in occasione dell'uscita di Resident Evil, ovviamente in epoca Playstation. Non è un caso che però Sweet Home venga considerato il capostipite di questo sotto-genere: Resident Evil nasce proprio come remake di Sweet Home! Naturalmente lo sviluppo poi prese altre strade, ma alcuni elementi sono rimasti: una grande villa da esplorare, puzzle ambientali dove occorre reperire chiavi e risolvere enigmi, scontri dove il nemico è eccezionalmente potente e a volte la fuga è la strategia che premia maggiormente.

Sweet Home è però una sorta di JRPG a turni, dove guidiamo un party di 5 personaggi che scelgono di indagare sul mistero dei dipinti di un misterioso artista, racchiusi in una sinistra magione infestata dagli spiriti malvagi.

Ogni personaggio ha un'abilità specifica, costituita da un oggetto speciale. C'è chi può scattare fotografie, chi può aspirare pericolosi vetri accuminati o pulire dallo sporco (si, un superpotere incredibile), chi possiede una sorta di chiave universale (un po' come i grimaldelli di Jill Valentine in Resident Evil), chi ha un accendino in grado di bruciare corde e altri ostacoli.

Il gioco è tutt'altro che semplice: i combattimenti sono duri e non perdonano. Non ci sono abilità di cura (l'unico medico del party cura soltanto gli status) e occorre affidarsi alle pozioni che si trovano in giro, in numero scarso e limitato. La morte è permanente, e perdendo un membro del party si perde anche la possibilità di usare la sua abilità, salvo trovare un oggetto sostitutivo, che però va a occupare il preziosissimo e scarsissimo spazio nell'inventario di qualche altro personaggio.

Sono molto interessanti le meccaniche di comunicazione tra i gruppi: si può creare un gruppo di 3 personaggi al massimo, quindi occorre creare almeno due gruppi, essendo i personaggi 5. Se uno dei gruppi è impegnato in una battaglia, sarà possibile chiamare l'altro gruppo a dare manforte e condividere i punti esperienza. Questa strategia è estremamente vantaggiosa perché permette una crescita del party uniforme, e durante questi spostamenti non sono previsti incontri occasionali. C'è anche la meccanica della preghiera: ogni personaggio ha i propri punti preghiera, che possono essere recuperati con le stesse pozioni di cura. Tramite la preghiera, potremo causare più danni, o effettuare speciali azioni fuori dal combattimento.

La storia è sorprendente, considerando l'anno e la console su cui è uscito, e con una buona guida alla mano si riesce abbastanza agevolmente a completare.

Dateci un'occhiata. Si trovano ottime fan translation in rete, ed è un gioco che merita di essere riscoperto, non fosse altro che per l'eredità che ci ha lasciato.

[–] [email protected] 2 points 1 year ago

Non saprei dirti, però calcola che se proprio vuoi, puoi aprirlo e moddarlo!

[–] [email protected] 2 points 1 year ago (2 children)

Ma veramente? Io lo trovo eccellente. Forse hai un prima versione?

[–] [email protected] 1 points 1 year ago (3 children)

Ahahahahah non hai scampo!

[–] [email protected] 2 points 1 year ago

D'accordismo sul 2d invecchiato bene e il 3d invecchiato male, ma è perché il 2d era senza pretese di fotorealismo. Il 2d resterà sempre un linguaggio proprio del videogioco, mentre il 3d era inteso come il linguaggio della realtà, e in quanto tale ancora oggi insoddisfacente.

[–] [email protected] 3 points 1 year ago

Questo è un altro punto di vista validissimo, ed è perfettamente sensato in virtù del fatto che, che ci piaccia o no, dall'era PS2 in poi c'è stato oggettivamente un appiattimento evolutivo che prima non c'era. Il passaggio dall'era 8 bit all'era 16 bit è stato enorme, così come lo è stato dal 2d al 3d. Di certo non si può dire lo stesso per il passaggio da PS4 a PS5, per dirne una.

[–] [email protected] 3 points 1 year ago (1 children)
[–] [email protected] 3 points 1 year ago (1 children)

Il concetto di patient gaming è qualcosa che adoro, perché ci permette di comprare i giochi a basso costo, e di giocarli quando sono privi di bug!

 

Ci sentiamo di poter dare per scontato che chi è qui sia appassionato di retrogame.

Il problema però è che la parola "retrogame" ha svariate definizioni.

Spesso, si tende a dire "Un videogioco diventa retrogame se è uscito per una console di due generazioni fà".

Questa definizione, per quanto precisa, è a parer nostro un po' problematica e limitante, perché ad esempio non prende in considerazione tutto il panorama PC. Non è mai esisto un PC 2, oppure un PC Series X, o quant'altro.

C'è chi ne fa un discorso di grafica, di risoluzione, di estetica in generale. Questa definizione è ancora più vaga e problematica però, perché molti giochi escono ancora oggi con un'estetica definitivamente retro, e inoltre l'evoluzione del medium videoludico non si ferma certo all'aspetto grafico.

Noi abbiamo una "nostra" definizione, che per quanto vaga riteniamo possa ben definire il concetto: è retrogame un qualsiasi gioco che necessita di essere contestualizzato nel suo anno d'uscita per essere capito o apprezzato.

Ora però siamo curiosi di sapere cosa ne pensiate voi, quale sia la vostra definizione!

 

Progear è uno dei nostri shmup preferiti. Sviluppato da Cave (quelli di Dodonpachi, Death Smiles, Mushihimesama...) ma pubblicato da Capcom nel 2001, è un bullet hell a tutti gli effetti, ma a progressione orizzontale anziché verticale come più spesso accade.

Ha un interessantissimo sistema di scoring, secondo il quale si deve alternare le due modalità di spare (intervallata o continua) per tramutare gli spari nemici coinvolti nelle esplosioni in gioielli o gemme preziose, così da ottenere gemme di valore sempre più alto. Ottenendo una bomba in più del massimale (3), inoltre, il punteggio raddoppia.

Dal quarto stage, la difficoltà inizia a farsi sentire, ma rimane comunque uno dei giochi più accessibili di questa tipologia.

Se amate le estetiche steam punk, non fatevelo sfuggire. Non è mai stato convertito su console (tranne che nella Capcom Collection per Switch), ma il caro buon vecchio MAME aspetta i vostri gettoni (e le vostre imprecazioni).

 

Bonze Adventure è un gioco che senza Twitch non avrei mai conosciuto. Viene spesso richiesto durante una delle nostre trasmissioni a tema arcade. Inizialmente pensai si trattasse di una trollata, un gioco scelto per farci due risate insieme come spesso accade, ma in realtà ha una profondità piuttosto incredibile, una lore (se di questo si può parlare) interessante, e una giocabilità di prim'ordine.

Ovviamente... è difficilissimo. Ma è un gioco arcade, che ve lo dico a fare.

Bonze Adventure esce nel 1988 dal pentolone di mamma Taito, e due anni dopo viene portato su PC-Engine, trovando nelle mura casalinghe una dimensione perfetta, forse più adatta rispetto alle sale giochi dove è originario. Si tratta di un platform alla Alex Kid, Ghosts 'n Goblins, Wonder Boy e chi più ne ha più ne metta, ma è letteralmente pieno zeppo di segreti. Passaggi occultati, attacchi speciali, nemici che spawnano solo in determinati momenti, percorsi più facilitati o con meno nemici, una corsa contro il tempo che rende essenziale una fine strategia per decidere quanti punti vogliamo totalizzare, ovviamente tenendo ben presente il brutale onslaught di nemici.

Le armi a nostra disposizione sono le perline del rosario buddhista, che il nostro bonzo Kackremboh dovrà lanciare contro i demoni degli inferi. Ce ne sono di vario tipo, e tutte hanno un attacco speciale che si attiva tenendo premuto giù e sparo. Il bonzo deve attraversare i vari inferni dell'oltretomba buddhista per riportare ordine nell'aldilà, visto che il divino Emma, o Yama che dir si voglia (questo simpatico signore qui: https://en.wikipedia.org/wiki/Yama_(Buddhism)#Yama_in_Chinese,_Korean,_Vietnamese,_and_Japanese_mythology ), si è assopito e ha perso il controllo del suo regno. Lo scopo del gioco è quindi prendere a "rosariate" in testa un'orda gigantesca di Yokai e altri spiriti malvagi prima che possano penetrare nel mondo e metterlo a ferro e fuoco.

Il gioco è lunghisimo, estremamente vario, coloratissimo e davvero davvero divertente, anche se piuttosto ingiusto a tratti, in virtù di una gestione delle hitbox abbastanza fantasiosa, e di trappole il cui colore si confonde con quello dei fondali.

Si emula col normale MAME, oppure potete recuperarlo nel porting per Switch qui: https://www.nintendo.it/Giochi/Giochi-scaricabili-per-Nintendo-Switch/Arcade-Archives-BONZE-ADVENTURE-2362695.html

 

Si tratta di un museo interattivo, una sorta di tributo da parte di Capcom al proprio passato, alle saghe che hanno reso celebre il suo nome, e ai personaggi ormai parte del mito.

 

Fightcade è un emulatore disponibile per Windows e Linux (con un po' più di martellate necessarie) che sfrutta l'emulatore FinalBurn, una delle più celebri alternative al classico e onnipresente MAME, e un sistema di room e looby che permettono il gioco online in modalità peer to peer.

Farlo funzionare è semplicissimo.

Innanzi tutto, scaricate il programma da qua: https://www.fightcade.com/ e create un account. Potete farlo tramite il sito o tramite l'applicazione. Fatto questo, occorre naturalmente trovare le rom da emulare. Evito di citare fonti per ovvie ragioni, ma mi permetto di notificare che esistono script json che permettono di reperire le rom nel formato adatto nel momento in cui si entra nelle lobby dedicate al gioco che si desidera giocare.

È veramente comodo e ben funzionante, e tralaltro funziona anche come emulatore standalone, non è necessario avviare una sessione di gioco online e si può anche optare per una partita in single player tramite la funzione "test game".

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