Bluoltremauri

joined 2 years ago
MODERATOR OF
[–] [email protected] 2 points 10 months ago

Concordo! Un'ottima riflessione. Proprio per evitare di far perdere in un attimo la fiducia verso i "grandi" mi sembra giusto dare ai bambini gli strumenti giusti per capirlo da soli e soprattutto non insistere quando ci arrivano.

Non approvo, ma mi ha fatto molto ridere, il comportamento del direttore d'orchestra di Frozen che per vendicarsi della maleducazione dei genitori a fine spettacolo ha smascherato l'inesistenza del donatore seriale trainato da renne.

Per chi volesse una lettura su Babbo Natale ricca di avventure, conflitti, redenzioni, alleati e antagonisti può puntare sulle Lettere da Babbo Natale di Tolkien, che scriveva per i propri figli. Davvero adorabili.

[–] [email protected] 1 points 11 months ago

Bellissimo e se lo leggessimo dopo Capire, Fare e Reinventare il Fumetto sempre dello stesso autore ci accorgeremmo che sono tutti quegli accorgimenti messi in pratica.

[–] [email protected] 1 points 1 year ago

Idem. Ho provato altre distro, ma alla fine torno al rifugio sicuro di Mint. Però sto provando a usare sempre più spesso i3 al posto di xfce e devo ammettere che Endeavour mi incuriosisce molto.

[–] [email protected] 1 points 1 year ago

Non avevo dubbi!

[–] [email protected] 2 points 1 year ago

Direi abbastanza da portare la riflessione oltre alla tecnologia che abbiamo già adesso. Ai tempi di Neuromante la realtà virtuale era una novità assoluta, si stava ancora sviluppando. Oggi se non è quotidianità poco ci manca. Con la sensibilità alla tecnologia attuale e al rapporto che abbiamo con essa, chi scrive oggi qualcosa che vada oltre? Grazie intanto per i suggerimenti!

[–] [email protected] 2 points 1 year ago (2 children)

Ah! Sì, non ci pensavo. Avevo visto il film ma non ricordavo che fosse tratto da un libro, grazie. A me ha ricordato molto l'atmosfera delle prime stagioni di Black Mirror.

[–] [email protected] 3 points 1 year ago

Sberleffare tutto il marcio, soprattutto con umorismo, è sacrosanto ed è sempre qualcosa che apprezzo molto.

Occorre precisare, per restare inerenti alla notizia e prevenire eventuali esagerazioni, che i giochi presentati sono nel programma sul sito di Lucca Crea. In sintesi sono rievocazioni di scontri aerei, ma c'è anche una ricostruzione dell'esplorazione artica e delle prime trasvolate oceaniche. Io non li conosco, non so di preciso quali siano gli intenti, non sono qui né per supportarli né per difenderli, ma i giochi da tavolo spesso sono riconosciuti anche come ottimi modi per capire meglio la storia con intenti anche didattici oltre che ludici.

[–] [email protected] 2 points 1 year ago

Sarebbe capacissimo! 😀

[–] [email protected] 1 points 1 year ago

Ho sempre sentito nominare la serie ma non l'ho mai affrontato. Visto che ci hai giocato molte volte mi sa tanto che merita!

[–] [email protected] 2 points 1 year ago

Aggiungo un mio ricordo su Ai confini della realtà: la guida agli episodi che ho comprato qualche anno fa con tante note interessanti, come se fossero i contenuti speciali che oggi troviamo nel Blu-ray.

[–] [email protected] 2 points 1 year ago (1 children)

Nemmeno io l'ho vista tutta. Su Rete 4 o La7 qualche anno fa la mandavano in onda la sera. Ho guardato qualche episodio lì. In una librerietta indipendente di Milano ho trovato un libro con un romanzo breve di Alfred Hitchcock Presenta. Non l'ho ancora letto ma sono curioso.

[–] [email protected] 2 points 1 year ago (1 children)

Molto utile, grazie!

 

Su Apple+ a fine marzo uscirà un film sulla storia della creazione di Tetris, uno dei videogiochi più influenti mai concepiti.

Arrivate fino alla fine per veder comparire anche...

spoiler...quello che a me parrebbe proprio Hiroshi Yamauchi, presidente di Nintendo dell'epoca, che commenta il gioco con: "Not too bad".
Sono mezzo svenuto in quel momento.

Che ve ne pare?

 

Come si può vedere al minuto 1:08 del teaser trailer ufficiale di Indiana Jones e la Ruota del Destino una sequenza di ben un secondo fa saltare sulla sedia tutti i fan di Star Wars, perché ricorda molto da vicino il salto nell'iperspazio inquadrato dal punto di vista dei piloti del leggendario Millennium Falcon.

Naturalmente non serve ricordare a nessuno che Harrison Ford oltre l'avventuroso archeologo professor Jones interpreta anche il mascalzone spaziale Han Solo, donando personaggi iconici e ormai leggendari a ben due grosse saghe Lucasfilm.
Dopotutto non è la prima volta che Steven Spielberg e George Lucas si omaggiano a vicenda nelle proprie pellicole. Il loro zampino c'è anche in questa occasione, perché i due sono accreditati come produttori esecutivi, perciò con buona voce in capitolo nella realizzazione del film, nonostante il regista sia James Mangold, che ha collaborato nella scrittura e ha diretto cosucce come Logan - The Wolverine (2017). Una tradizione che non poteva mancare.

Ok, ma cos'è l'aereo che vediamo nel teaser?

Domanda legittima, e anche in questo caso un omaggio alle Guerre Stellari di una volta.
In particolare l'abitacolo che si intravede è di un bombardiere bimotore tedesco che operò nella seconda guerra mondiale, l'Heinkel He 111.

Un Heinkel He 111 in decollo.

Cosa c'entra col Millennium Falcon?

C'è un simpatico aneddoto legato alla creazione dei modellini delle astronavi della galassia lontana lontana, ovvero che per realizzarli spesso si mischiavano pezzi di altre cose al fine di ottenere un risultato originale: si andava da aeroplani, camion, navi e persino case.
Per la cabina di pilotaggio del pezzo di ferraglia più amato nel cinema fantastico hanno usato il vetro di un Boeing B-29, nato come bombardiere americano e poi utilizzato anche per altri scopi, come portare in alta quota il prototipo Bell X-1 che permise di superare per la prima volta la barriera del suono, avviando così il programma spaziale della NASA.

Un X-1 "caricato" nel vano bombe del B-29

 

Curiosando tra i gruppi Facebook dedicati all'aeronautica italiana mi sono imbattuto in una bella storia di vita vissuta da parte di un pilota che nei primi anni Ottanta volava su un bell'aeroplano progettato e costruito dalla Fiat: il G.91, affettuosamente ribattezzato "Gina", mentre nella versione G-91 Y è stato americanizzato in "Yankee". Una versione adeguatamente riadattata, il G-91 PAN è stata per molti anni al servizio delle Frecce Tricolori.

L'autore del ricordo, tra l'altro ben scritto, non mi era nuovo. Infatti ho scoperto che avevo già in casa un suo libro: In bocca al lupo, Maggiore, una raccolta di racconti dedicati ad altrettanti piloti. L'autore è Flavio Babini, che ha maturato ben duemila ore di volo su questa mitica macchina.

L'ormai ex-pilota, che ha tolto le ali dalla divisa ma le ha ancora saldamente fissate sul cuore, ha ripensato allo "Spirito di Corpo", come ha dichiarato nel post originale, "che unisce i piloti di un Gruppo di volo." Così ha raccontato questo episodio personale, tratto dal racconto Una questione urgente inserito nel libro sopra citato.

A Cervia stavano asfaltando la pista e tutto il 101° Gruppo, piloti, specialisti e G 91Y, erano rischierati alla Squadriglia Collegamenti di Rimini. Ero al Gruppo da poco più di un anno ed ero il più giovane pilota. Ero felice per le emozioni del volo appena concluso ma anche preoccupato per mia moglie che, sola in casa a Cesena, era al nono mese della prima gravidanza.
Dopo il consueto caffè, offerto e bevuto con i colleghi piloti del 101, andai nell’ufficio adibito a sala navigazione per studiare e pianificare il secondo volo che prevedeva una bassa quota in Toscana, Lazio e Campania. Dopo mezz’ora avevo già il velivolo assegnato e mi rivedo ancora camminare sul lungo parcheggio degli aerei, tenendo con una mano il casco ancora nuovo e luccicante, mentre nell’altra stringevo il cosciale e la cartina su cui era tracciata la bassa quota che avrei volato poco dopo. A quel tempo si volava quasi ogni giorno in formazioni di due o quattro aerei, ma la missione che mi apprestavo a compiere era da solista ed ero perciò ancor più entusiasta.
Poco dopo, nell’hangar della Squadriglia Collegamenti - utilizzato dai nostri specialisti per fare le ispezioni periodiche agli aerei - squillò il telefono e il Capo del Centro Manutenzione, un nostro Capitano, rispose al telefono. All’altro capo del filo c’era mia moglie che chiese di poter parlare con me. Il Capitano gentilmente le disse che ero già seduto sull’aereo e le chiese: «È una questione urgente?». Al che mia moglie rispose che non era una questione urgente e che avrebbe richiamato più tardi. Poi, prima di riagganciare, aggiunse: «Una volta che sarà atterrato, gli dica che mi sono venute le contrazioni».
Vi lascio immaginare la reazione del Capitano.
Lo sentirono rispondere: «Ma signora non è una questione urgente è urgentissima!» e abbandonato il telefono lo vidi arrivare di corsa al mio aereo che urlava a squarciagola: «Presto, presto! Scendi giù e corri a casa che a tua moglie sono venute le contrazioni!»
Mi slegai dal Martin Baker e andai a cambiarmi per indossare nuovamente la divisa.
In quei pochi minuti, gli amici piloti del 101, organizzarono tutto: appena indossata l’uniforme mi caricarono sull’auto del Comandante il 101° Gruppo e l’autista mi portò presso una piazzola dell’aeroporto di Rimini dove un elicottero, un Augusta Bell AB 47, era già in moto. Decollammo in meno di un minuto e dopo neanche dieci minuti atterrammo alla Squadriglia Collegamenti di Cervia. Lì, una macchina blu con autista, che poi seppi essere l’auto del Comandante l’8° Stormo, mi condusse in un batter d’occhio al Villaggio Azzurro di Cesena.
Quando entrai in casa non era neppure trascorsa una mezz’ora dalla telefonata di mia moglie che, appena mi vide, esclamò: «Già qui? Ma io non ho ancora finito la valigia!»

Il racconto è condiviso qui con il permesso dell'autore.
Il post originale si trova sul suo profilo Facebook personale ed è stato condiviso in un gruppo dedicato che riunisce piloti e appassionati del G-91.

 

Un excursus della storia del game design tutt'altro che completo, ma con esempi perfetti per ogni tipologia di gioco, che sopravvivono alla prova del tempo.

L'introduzione:

Come si progetta un videogioco? Una rassegna dei diversi generi attraverso i grandi classici che li hanno inventati e definiti. Dai puzzle ai metroidvania, dai platform ai giochi di ruolo, i titoli che hanno fatto la storia del gaming sono oggi riferimento imprescindibile per ogni nuovo progetto.

(Continua qui)

 

crosspostato da: https://feddit.it/post/94591

Snoopy, il famoso bracchetto delle strisce a fumetti dei Peanuts, è ufficialmente la mascotte non ufficiale delle missioni spaziali rivolte alla Luna. Sì, ok, scusate l'ossimoro, ma è doveroso.

Stafford, Flowers e Snoopy. © NASA

Questa mattina ho letto con estremo interesse un articolo di Alberto Brambilla che approfondisce il rapporto tra una figura del fumetto popolarissima oggi come allora e le missioni che da oltre cinquant'anni affascinano il mondo intero. Lo stesso Charles Schulz, il creatore dei Peanuts, disegnò la figura che appare tuttora su una targhetta d'argento che viene donata dalla NASA a chi si distingue nell'apportare sicurezza e successo nelle missioni spaziali.

Un bel capitolo di storia tanto per la nona arte quanto per l'esplorazione spaziale. Ecco l'attacco:

«Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’agnellità.» Parola di David Parker, dirigente britannico dell’ESA, che nella missione Artemis I ha lanciato nello spazio anche un pupazzo della pecora Shaun, dalla serie della Aardman Animation, vestito da astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea. Il pupazzo avrà il ruolo di indicatore di gravità zero: non ci sarà nessuna cintura di sicurezza ad ancorarlo al suo posto, e quando inizierà a galleggiare nell’abitacolo vorrà dire che lo shuttle sarà in assenza di peso. L’ovino di pezza non è solo in questa missione. Con lui c’è un altro pupazzo in rappresentanza della NASA, che collabora con ESA per riportare l’uomo sulla Luna nel 2025. È un amico di lunga data dell’agenzia statunitense, di cui è mascotte non ufficiale dal 1968: Snoopy.

(Continua qui)

 

Ho trovato questo libricino in uno scambio libri e non potevo certo lasciarlo lì! Tra i nomi più altisonanti, oltre a Isaac Asimov che ha curato anche l'antologia, compare anche George R. R. Martin con un microracconto del 1974: "FTL". Sono curiosissimo. Gli Urania sono quelli che definisco "letture da treno" perché sono leggeri e sottili, facili da portare dappertutto. La lunghezza dei racconti ben si adatta a brevi viaggi.

 

Da qualche tempo mi sono iscritto ad alcune newsletter e podcast che approfondiscono il mondo dei videogiochi a tutto tondo, non solo recensendo le novità. Mi ha sorpreso e, ammetto, anche un po' spaventato, scoprire che ci sono manovre finanziarie così certosine. Inevitabilmente mi chiedo: quando ci sono sempre più "pezzi grossi" che giocano sulla scacchiera, quanto ci vorrà perché a perdere sarà la creatività? Fortunatamente continuano a esistere molte realtà indipendenti e validissime, ma è difficile capire come si evolverà la faccenda nel lungo periodo. Dobbiamo ancora vedere cosa succederà all'industria del cinema e delle serie, con Disney che sta fagocitando tutti i più grandi studi. Non sono ancora né pessimista né ottimista. Osservo e basta per il momento.

Riporto qui un passaggio dalla newsletter completa:

Reuters ha riportato che Tencent - che da anni investe in quote di minoranza e maggioranza in tante società, da Riot Games a Supercell, da Ubisoft a Epic Games - sta modificando la sua strategia di acquisizione e fusione e intende puntare forte sull'acquisizione di quote di maggioranza di alcune aziende europee di videogiochi nel prossimo futuro. Nei giorni scorsi, il principe saudita Mohammed bin Salman ha annunciato che Savvy Gaming Group - che oggi è proprietaria di ESL e FaceIt e detiene la maggioranza di SNK - intende investire quasi 38 miliardi di dollari nei videogiochi nei prossimi anni puntando, fra le altre cose, all'acquisizione di un editore maggiore. Siamo arrivati alla fase finale di una metaforica partita finanziaria di Risiko che tali aziende, con storie diverse, stanno vivendo da tempo - di Tencent si parla da anni; di Savvy Games Group da pochi mesi, ma ha già investito miliardi di dollari - e ora tali strategie stanno assumendo contorni più netti, più grandi, più ricchi. Arriverà il momento in cui Tencent e Savvy Games Group faranno grossi movimenti finanziari. In quel momento la tentazione sarà di essere sorpresi e stupefatti. Ricorda che invece niente accade in una bolla e quel finale di stagione era preparato da tempo.

1
submitted 2 years ago* (last edited 2 years ago) by [email protected] to c/[email protected]
 

Esiste un aeroplanino piccino picciò, che vola davvero, con a bordo un pilota, ma non serve a null'altro che a entrare nella classifica del Guinnes dei primati.

È lo Starr Bumble Bee II, un trappolino giallo che ha volato nel 1988 ed è stato progettato appositamente per essere l'aereo più piccolo del mondo e ottenere così l'ambito riconoscimento mondiale. L'ho scoperto per caso stasera e me ne sono innamorato subito da quanto sia adorabilmente sgraziato.

Ora è conservato al museo Pima Air & Space in Arizona. Ecco la sua scheda.

Per vedere quanto sia orrendamente bellissimo: https://yewtu.be/watch?v=yH32NHRYG60

Immagine di Rseinc distribuita in licenza CC BY-SA 4.0

 

Da qualche tempo si parla de La mascella di Caino, un caso editoriale a mio parere interessantissimo. Un giallo con sei assassini e sei vittime con le pagine tutte mescolate. Per comprendere la storia occorre letteralmente tagliare le pagine e rimetterle in ordine. Non è come un puzzle dove basta trovare prima "i bordi" e poi riempire il centro, perché ogni pagina è studiata per iniziare con una frase e concludersi con un punto. Ciascuna ha anche uno spazio dove fare eventuali annotazioni.

Premio

C'è anche un concorso che scade a novembre con un premio per chi riuscirà a risolverlo. L'editore italiano ha seguito la stessa idea avuta al momento della pubblicazione originale nel 1934.

Adattamento difficile

C'è chi dice che in italiano sia ancora più complicato da risolvere perché ci sono dei giochi di parole importantissimi che non possono essere tradotti fedelmente, ed è possibile così perdere alcuni indizi. Per questo ho messo il link all'intervista ai traduttori.

Ci provereste?

Qualcuno si è già messo alla prova? Vi piacerebbe provare? A me intriga parecchio, sinceramente.

 

Ancora Hayao Miyazaki, sì. Questa volta con un articolo che tratta alcuni fumetti per una rivista di modellismo realizzati tra il 1984 e il 1992. Si possono trovare influenze che sarebbero sfociate in Porco Rosso e Si alza il vento. Alcune di queste tavole si possono vedere, tradotte in italiano, al museo di Volandia, vicino a Malpensa.

 

Questa mostra sembra molto interessante a Torino. Riporto lo strillo e l'attacco dell'articolo:

Da Kandinsky a ICO tra contaminazioni, ispirazioni e accostamenti, una mostra fuori dagli schemi alla Reggia di Venaria.

Quanta arte c’è nei videogiochi? Un controverso connubio che si tramuta spesso in un acceso dibattito in qualunque momento si lanci questo strale nelle discussioni. Mettendo da parte congetture, retorica e tesi varie ed eventuali, c’è qualcuno che ha deciso di dare forma a questo binomio e spiegarne l’intensa commistione.

 

Sto recuperando Ultima IV, che si trova gratuitamente su Gog.com. Questa grafica così sobria, dopo qualche tempo per farci l'abitudine, mi sta piacendo molto. Trovo che sia un ottimo trampolino per lavorare di fantasia. Ma quanto sono belli i dialoghi?

In carcere: Qual è il tuo impiego?

Divoro le persone che mi infastidiscono.

Come ti senti?

Affamato!

Ah. Quindi stai per mangiarmi? Tolgo subito il disturbo! Inquietantissimo e meraviglioso!

view more: ‹ prev next ›