Ho di recente concluso la lettura del libro "Medea. Le voci" di Christa Wolf.
Poche volte posso dire di esser stato davvero rapito da un libro di tale caratura, partendo con l'asserire che tale racconto è, a mio parere, una brillante invettiva atta a scagionare la figura di Medea dal ritratto classicista proposto da Euripide e non solo.
A tal proposito, vorrei gentilmente qui chiedere un consiglio su altre letture che mi possono venir consigliate per approfondire il mio studio sulla figura di questa donna, del suo essere maga e "barbara", considerando come la Wolf metta bene in discussione quel limite ipocrita tra ció che è civile e ciò che è barbaro e selvatico, un po' come la dicotomia proposta tra le culture dei Colchi e dei Corinzi.
Il mio obbiettivo, gia iniziato e ispirato dalla visione di una rappresentazione teatrale di Medea, è quello di produrre un mio scritto su Medea, su quel che per ora ho definito come una lettera-monologo del padre a sua figlia, poco dopo che lei lascia la Colchide spargendo le membra di suo fratello Apsirto sul mare; per comunque continuare e terminare questo scritto, vorrei approfondire meglio il tutto con altre letture, a breve comincio quella di Euripide, che mi aspetto giá sia diametralmente opposta a quella della Wolf in termine di ritratto di Medea.
Il libro della Wolf è stata una gran bella scoperta, e ribadisco il fatto che finora è una delle mie migliori letture, di quelle che ti rimangono impresse sia durante che a conclusione della lettura stessa.
Grazie in anticipo a chi potrá darmi consiglio o anche vorrá solo scambiare opinioni e pareri sia sul libro che sulla figura stessa di Medea.