this post was submitted on 10 Jul 2023
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Fumetti

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Nel giugno del 1962 la Marvel Comics, una casa editrice newyorkese in precedenza conosciuta come Timely e Atlas e nota per l’irruenza con la quale era solita inondare il mercato editoriale di fumetti cavalcando le mode del momento, dava alle stampe il quindicesimo e ultimo numero di “Amazing Fantasy”. I contenuti mischiavano il fantastico con l’inquietante proponendo, attraverso una serie di colpi di scena alla Twilight Zone, campanari assunti in cielo, viaggi nel tempo attraverso sarcofagi egizi e marziani in incognito sulla terra. L’albo firmato dal quarantenne Stan Lee e dal trentacinquenne Steve Ditko sarebbe comunque finito nel dimenticatoio se non fosse stato per la prima storia, una manciata di tavole intitolata Spider-Man! e destinata a cambiare per sempre l’immaginario pop della modernità.

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[–] [email protected] 2 points 1 year ago (6 children)

Ne parlavo giusto con un amico in questi giorni (con tanto di audio da 11 minuti ogniuno)... in realtà tra i personaggi "storici" dei supereroi (essenzialmente Batman, Spiderman e Superman) Spiderman è proprio quello che, negli anni, è stato gestito peggio.

Contrariamente a Supes e al pipistrello che, nonostante crisi ed eventi editoriali hanno mantenuto un'identidà ben definita (più batman che superman ad essere onesti) Spiderman è un personaggio che non sa chi è, schiacciato dai tanti cloni che sono ormai più definiti e scritti meglio di lui: chi ha bisogno di Peter Parker (o meglio, dell'attuale Peter Parker) quando ci sono Miles Morales o Spider-Gwen?

Gli autori ormai faticano a scrivere Parker perchè, dopo l'oscenità che è stata One More Day (che gli ha tolto la sua "unicità" facendolo regredire di nuovo a liceale o poco più) non riescono più a distinguerlo dai suoi cloni se non perchè lui è "l'originale".

Un vero peccato.

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